#Residenza 2 – PROVA APERTA

Venerdì 6 giugno ore 19:30

THE SENDPIT

concept e regia Simone Lorenzo Benini
coreografia Simone Lorenzo Benini, Miriam Budzáková
interpreti  Miriam Budzáková, Simone Lorenzo Benini

a seguire
IL PANE QUOTIDIANO. MOLTIPLICAZIONE DEGLI SGUARDI
dialoghi ravvicinati con artisti e spettatori a cura di Francesca Giuliani

 residenza e prova aperta realizzate nell’ambito di ResiDance – azione del Network Anticorpi XL

Idea Progettuale

La sabbia è un materiale che ha la potenzialità di creare molteplici forme e, allo stesso tempo, di cancellarle. È una sostanza grazie alla quale, attraverso il gioco, possono emergere infinite possibili narrazioni e immagini. La sabbia in qualche modo custodisce ricordi.

Nasconde e svela, lasciando solo alcuni dettagli parzialmente visibili, ci invita a immaginare cosa si nasconde sotto di essa. Siamo disposti a non cogliere la forma o il significato completo di ciò che vediamo? Possiamo accettarne la parzialità e l’ambiguità, senza cercare di definire, di categorizzare, lasciando che le zone d’ombra permettano alla poesia di accadere? Possiamo limitarci ad osservare e vivere fidandoci di ciò che sentiamo, senza cercare spiegazioni?

Ho un ricordo di una sabbionaia in cui giocavo da bambino: un luogo peculiare, dove gli oggetti apparivano e scomparivano, emergevano e sprofondavano nella sabbia. Prendevano forma e poi si disfacevano. Ricordo di aver scavato e ritrovato cose perse giorni prima. Come nella sabbia, il nostro  passato si trova sotto la superficie, e vive dentro il nostro corpo. Come possiamo farlo emergere? In che modo nel nostro corpo, archivio della nostra vita, il passato riaffiora e vive nel nostro presente?

La sabbionaia diventa una metafora del corpo, contenitore di infinite possibilità per esplorare l’ambiguità delle nostre memorie, che spesso non chiare, si mischiano con l’immaginazione, le paure e i desideri.

Il corpo diventa il mezzo attraverso cui le memorie prendono vita. Queste non si limitano a riaffiorare: si trasformano, permettendo l’emergere di ricordi e di nuove identità, alter ego che coesistono dentro di noi ma che raramente trovano espressione. La sabbia, in questo senso, diventa strumento simbolico di questa trasformazione. Le memorie si trasformano in nuove possibilità di essere, mischiando il passato con il presente, prendendo forme ambigue e plurali.

La ricerca esplora memorie corporee legate all’infanzia, rivivendole nel corpo e reinterpretandole attraverso la consapevolezza adulta. La sabbia viene utilizzata come strumento sensoriale, come “medium” e materiale ricco di informazioni e possibilità per riconnettersi   sensazioni e ricordi di questo luogo dell’infanzia (sabbionaia). Parte della ricerca è sviluppare uno stato di ascolto profondo e di allerta, in cui gli impulsi possano emergere liberamente, mettendo in contatto il subconscio e permettendo il riaffiorare di energie, emozioni, immagini e immaginazione, tutte in relazione con l’espressione del corpo. Questo percorso prende forma attraverso una danza espressiva, ricca di stati performativi, in cui il corpo fluisce come un fiume, manifestando fantasie, memorie, libido, associazioni e sentimenti, in corporeità trasgressive.

Le memorie spesso sono collegate a momenti di gioco, il quale voglio ricercare con la consapevolezza di me stesso adulto, unendo immaginazione, corpo, danza, dramma, esagerazione, esaltazione, fragilità, abbandono, estasi, narrazione. Esplorando le energie presenti nel corpo, darò spazio all’emergere di alter ego e alla moltitudine del sé. Il gioco diventa una porta d’accesso a desideri, ambiguità e indefinitezza. Giocare, per un adulto, è una cosa seria, ma al contempo non lo è. Nel gioco è presente molta realtà, anche se spesso è mascherata dalla finzione. Il gioco adulto, rispetto a quello di un bambino, abbraccia la consapevolezza della vita e l’avvicinarsi della morte, della vulnerabilità e della temporalità dell’esistenza.

I bambini hanno un accesso diretto e istintivo alle emozioni, non ancora filtrate da regole di comportamento. Manifestano ciò che sentono, senza censura, creando possibilità per momenti peculiari. Vivono in un’ambiguità dove non c’è bisogno di definire razionalmente ciò che accade. Facendo coesistere emozioni e sentimenti spesso in contraddizione tra loro. Credo che la danza e la musica possono riportarci a questo stato di esistenza, se vissute attraverso corporeità libere e associative, attraverso la presenza e lo stato di ascolto del corpo. Il pubblico è invitato a partecipare a questo processo, empatizzando con il performer, che si offre come “corpo sostitutivo” per gli spettatori. Parte della mia ricerca consiste nel trovare un modo per coinvolgere il pubblico, invitandolo a essere parte dell’evento, sia direttamente che indirettamente, esplorando i confini e la negoziazione tra performer e spettatore.

L’idea originale è quella di lavorare in una sabbionaia di 2 metri per 2 con una profondità di 20 cm. Se la scenografia non fosse compatibile con lo spazio di ricerca, sono aperto a discutere soluzioni alternative.

 

27 maggio – 06 giugno| Teatro Petrella di Longiano
Residenza creativa per la ricerca e la composizione del nuovo spettacolo di Simone Lorenzo Benini

nell’ambito di

VORREI FARE CON TE QUELLO CHE LA PRIMAVERA FA CON I CILIEGI
percorso di accoglienza e residenza per creazioni coreografiche
Progetto artistico e organizzativo condiviso da
Centro di Residenza Emilia-Romagna (L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale)| Teatro Petrella di Longiano

E’ BAL palcoscenici per la danza contemporanea

Informazioni Biglietteria
posto unico € 5,00